M.O.D. Interview 'BARISERA' !!!
Vhelena e Maryhell, insieme formano i M.O.D.
Viaggiare nei meandri della scena musicale barese è come avventurarsi in un piccolo giro del mondo. Internet ha abolito i confini: i flussi di note, stili, look seguono rotte imprevedibili e può capitare di imbattersi nel tacco d'Italia in una band che ha cuore, maschera e cervello ben piantati nella Berlino capitale dell'elettronica estrema. Parliamo dei M.O.D., duo formato da Maryhell e Vhelena, cantante e produttore nascosti dietro le fattezze da cyborg, che fondono i ritmi sincopati tanto amati in Germania con uno stile di canto melodioso e liriche rigorosamente in lingua teutonica. I M.O.D. animano party come Electric Feel, in programma stasera, sabato 28 maggio, dalle 23 all'Eremo Club di Molfetta (SS16 Giovinazzo Molfetta km 779. Ingresso 5 €, fino alle 00,30), dove divideranno il palco con il dj set del Neu Klub e gli Skin&Bones.
Alle domande di Barisuona risponde Vhelena.
Breve storia dei M.O.D. Tappe fondamentali?
"Quando siamo partiti nel 2009, l'idea era quella di un progetto solista di Maryhell cantante. Io sono subentrato in seguito per occuparmi della dimensione musicale. Abbiamo autoprodotto il primo ep Entzweit Gesicht con tre canzoni inedite più una cover degli inglesi Athamay, che tuttora sta ricevendo recensioni positive da varie webzines specializzate. Al GBGB Rock Contest 2011 siamo stati premiati dalla giuria specializzata come rivelazione".
Come mai vi chiamate così?
"E' l'acronimo di Maryhell Oxygen Destroyer. L'idea deriva da un film degli anni '50 Godzilla, dove è citata questa sostanza, utile per uccidere la creatura mostruosa ma allo stesso tempo autodistruttiva per l'uomo stesso che l'ha creata. Il legame tra il nome e la musica che proponiamo deriva dalle sonorità cadenzate, tirate, che ambiscono a far ballare fino alla perdita dell'ossigeno".
Come definireste il vostro genere?
"La catalogazione non è facile. Facciamo elettronica ma cerchiamo di essere il più possibile sperimentali: Maryhell ha un cantato molto melodioso in contrasto con i miei ritmi serrati. Siamo stati definiti anche "ebm", electronic body movement, perchè cantiamo in tedesco e quindi ricordiamo questo stile nato a Berlino che fonde industrial e punk elettronico".
Come nasce l'amore per queste sonorità qui a Bari?
"Io ho cominciato come chitarrista classico. Mi sono avvicinato all'elettronica perchè sentivo l'esigenza di ampliare gli strumenti a disposizione per creare musica. Siamo consapevoli che il progetto è ambizioso da queste parti ma quella che proponiamo è la musica che ascoltiamo e ci piaceva scommettere sulla contaminazione tra elettronica e melodia".
Qual è il progetto che vi sta a cuore in questo momento? "Stiamo scrivendo nuovi brani e puntiamo alla pubblicazione di un album. Se nessun'etichetta vorrà puntare su di noi, siamo anche disposti ad autoprodurre".
Come vi proponete dal vivo?
"Con il nostro look cerchiamo di ricreare l'estetica futuristica, cyborg, che rimanda alle atmosfere della nostra musica. Per il resto il nostro obiettivo e far ballare chi ci ascolta".
Un vantaggio e uno svantaggio del fare musica a Bari?
"Al di là dei generi, tutte le band che partono dal Sud hanno gli stessi problemi: è difficile farsi conoscere, avere l'occasione di incontrare qualcuno con i mezzi per investire. I locali poi non amano rischiare. Rispetto ad altri progetti, noi M.O.D. abbiamo il vantaggio dell'originalità, che ci aiuta a uscire dall'anonimato".
C'è un musicista pugliese a cui vorreste fare i complimenti? "Abbiamo così tanti amici musicisti che fare un nome non renderebbe giustizia agli altri. Per quanto riguarda la scena dei rave party, ci sono i ragazzi del Neu Klub e dj Violet che fanno un ottimo lavoro".
Di cosa parlano le vostre canzoni?
"Il messaggio principale è una critica all'attuale società che ti costringe a portare una maschera, a non poter essere te stesso. E' chiaro che la musica ha la sua importanza: le nostre sono canzoni che in primo luogo nascono per far ballare, funzionano se la pista si riempie quando le suoniamo".
Download libero: favorevoli o contrari?
"Favorevoli, tutto il nostro materiale è disponibile on line e quando abbiamo pubblicato l'ep lo distribuivamo gratis. Io la vedo così: internet permette di aggiornarsi, di assaggiare la musica per poi comprarla. Io sono affezionato al disco, almeno le cose che ti piacciono vanno supportate con l'acquisto. Se no si ferma tutto".
Sabino Di Chio
Viaggiare nei meandri della scena musicale barese è come avventurarsi in un piccolo giro del mondo. Internet ha abolito i confini: i flussi di note, stili, look seguono rotte imprevedibili e può capitare di imbattersi nel tacco d'Italia in una band che ha cuore, maschera e cervello ben piantati nella Berlino capitale dell'elettronica estrema. Parliamo dei M.O.D., duo formato da Maryhell e Vhelena, cantante e produttore nascosti dietro le fattezze da cyborg, che fondono i ritmi sincopati tanto amati in Germania con uno stile di canto melodioso e liriche rigorosamente in lingua teutonica. I M.O.D. animano party come Electric Feel, in programma stasera, sabato 28 maggio, dalle 23 all'Eremo Club di Molfetta (SS16 Giovinazzo Molfetta km 779. Ingresso 5 €, fino alle 00,30), dove divideranno il palco con il dj set del Neu Klub e gli Skin&Bones.
Alle domande di Barisuona risponde Vhelena.
Breve storia dei M.O.D. Tappe fondamentali?
"Quando siamo partiti nel 2009, l'idea era quella di un progetto solista di Maryhell cantante. Io sono subentrato in seguito per occuparmi della dimensione musicale. Abbiamo autoprodotto il primo ep Entzweit Gesicht con tre canzoni inedite più una cover degli inglesi Athamay, che tuttora sta ricevendo recensioni positive da varie webzines specializzate. Al GBGB Rock Contest 2011 siamo stati premiati dalla giuria specializzata come rivelazione".
Come mai vi chiamate così?
"E' l'acronimo di Maryhell Oxygen Destroyer. L'idea deriva da un film degli anni '50 Godzilla, dove è citata questa sostanza, utile per uccidere la creatura mostruosa ma allo stesso tempo autodistruttiva per l'uomo stesso che l'ha creata. Il legame tra il nome e la musica che proponiamo deriva dalle sonorità cadenzate, tirate, che ambiscono a far ballare fino alla perdita dell'ossigeno".
Come definireste il vostro genere?
"La catalogazione non è facile. Facciamo elettronica ma cerchiamo di essere il più possibile sperimentali: Maryhell ha un cantato molto melodioso in contrasto con i miei ritmi serrati. Siamo stati definiti anche "ebm", electronic body movement, perchè cantiamo in tedesco e quindi ricordiamo questo stile nato a Berlino che fonde industrial e punk elettronico".
Come nasce l'amore per queste sonorità qui a Bari?
"Io ho cominciato come chitarrista classico. Mi sono avvicinato all'elettronica perchè sentivo l'esigenza di ampliare gli strumenti a disposizione per creare musica. Siamo consapevoli che il progetto è ambizioso da queste parti ma quella che proponiamo è la musica che ascoltiamo e ci piaceva scommettere sulla contaminazione tra elettronica e melodia".
Qual è il progetto che vi sta a cuore in questo momento? "Stiamo scrivendo nuovi brani e puntiamo alla pubblicazione di un album. Se nessun'etichetta vorrà puntare su di noi, siamo anche disposti ad autoprodurre".
Come vi proponete dal vivo?
"Con il nostro look cerchiamo di ricreare l'estetica futuristica, cyborg, che rimanda alle atmosfere della nostra musica. Per il resto il nostro obiettivo e far ballare chi ci ascolta".
Un vantaggio e uno svantaggio del fare musica a Bari?
"Al di là dei generi, tutte le band che partono dal Sud hanno gli stessi problemi: è difficile farsi conoscere, avere l'occasione di incontrare qualcuno con i mezzi per investire. I locali poi non amano rischiare. Rispetto ad altri progetti, noi M.O.D. abbiamo il vantaggio dell'originalità, che ci aiuta a uscire dall'anonimato".
C'è un musicista pugliese a cui vorreste fare i complimenti? "Abbiamo così tanti amici musicisti che fare un nome non renderebbe giustizia agli altri. Per quanto riguarda la scena dei rave party, ci sono i ragazzi del Neu Klub e dj Violet che fanno un ottimo lavoro".
Di cosa parlano le vostre canzoni?
"Il messaggio principale è una critica all'attuale società che ti costringe a portare una maschera, a non poter essere te stesso. E' chiaro che la musica ha la sua importanza: le nostre sono canzoni che in primo luogo nascono per far ballare, funzionano se la pista si riempie quando le suoniamo".
Download libero: favorevoli o contrari?
"Favorevoli, tutto il nostro materiale è disponibile on line e quando abbiamo pubblicato l'ep lo distribuivamo gratis. Io la vedo così: internet permette di aggiornarsi, di assaggiare la musica per poi comprarla. Io sono affezionato al disco, almeno le cose che ti piacciono vanno supportate con l'acquisto. Se no si ferma tutto".
Sabino Di Chio