RECENSIONE PER "Le Dios Mechanische" - M.O.D.
Per chi non conoscesse questo duo esplosivo, perchè nato su Marte e là i segnali sonori arrivano in ritardo: M.O.D. è l'acronimo di Maryhell Oxygen Destroyer, che deriva dal nome della sostanza usata nel film "Godzilla" del 1954, per uccidere il mostro creando però anche la morte del genere umano.
La loro musica dunque è aggressiva e rivoluzionatrice, tutto riporta al caos primordiale per poi rimaneggiare la materia in qualcosa di nuovo e mai visto prima.
Per chi non conoscesse questo duo esplosivo, perchè nato su Marte e là i segnali sonori arrivano in ritardo: M.O.D. è l'acronimo di Maryhell Oxygen Destroyer, che deriva dal nome della sostanza usata nel film "Godzilla" del 1954, per uccidere il mostro creando però anche la morte del genere umano.
La loro musica dunque è aggressiva e rivoluzionatrice, tutto riporta al caos primordiale per poi rimaneggiare la materia in qualcosa di nuovo e mai visto prima.
Questo gruppo potrebbe essere etichettato come formato dai figli di Ray Bradbury o di Isac Asimov per la loro musica che richiama tutto il sintetico che si può immaginare ed anche di più.
Onde pulsar di stelle morenti, robot e androidi che invadono il mondo.
Voci robotiche che strappano i veli della notte.
Occhi elettronici che spiano le anime nel profondo e musiche allucinatorie.
Lsd elettronico che aumenta le sinapsi cerebrali fino ad inondare la persona di migliaia di imput che sovraccaricano l’hardware centrale.
La voce di Maryhell è sempre magnifica e sottile come un raggio laser, una vera e propria forza naturale concepita in laboratorio di alchemiche memorie che insieme a Vhelena costituiscono il sogno delle pecore elettriche del cervello positronico dei robot.
Sono uomini che hanno reso proprie le macchine o macchine pensanti che si sono sostituite agli umani?
I replicanti di Blade Runner sarebbero meravigliati di queste opere metalliche, di questa simbiosi impossibile tra l’umano e la macchina, tra la coscienza e l’intelligenza artificiale.
15 tracce che resteranno nelle vostre chiavi di memoria, rendendo impossibile smetter d’ascoltare questo gruppo che è almeno 100 anni avanti il nostro calendario.
Il futuro è già qui ma non ce ne eravamo resi conto prima!
Onde pulsar di stelle morenti, robot e androidi che invadono il mondo.
Voci robotiche che strappano i veli della notte.
Occhi elettronici che spiano le anime nel profondo e musiche allucinatorie.
Lsd elettronico che aumenta le sinapsi cerebrali fino ad inondare la persona di migliaia di imput che sovraccaricano l’hardware centrale.
La voce di Maryhell è sempre magnifica e sottile come un raggio laser, una vera e propria forza naturale concepita in laboratorio di alchemiche memorie che insieme a Vhelena costituiscono il sogno delle pecore elettriche del cervello positronico dei robot.
Sono uomini che hanno reso proprie le macchine o macchine pensanti che si sono sostituite agli umani?
I replicanti di Blade Runner sarebbero meravigliati di queste opere metalliche, di questa simbiosi impossibile tra l’umano e la macchina, tra la coscienza e l’intelligenza artificiale.
15 tracce che resteranno nelle vostre chiavi di memoria, rendendo impossibile smetter d’ascoltare questo gruppo che è almeno 100 anni avanti il nostro calendario.
Il futuro è già qui ma non ce ne eravamo resi conto prima!
INTERVISTA
Colgo una “sinteticità” ancora più marcata rispetto a “Es la hora electronica”, una roboticità nelle voci e un sound ancora più incalzante, che ne dite?
Il nostro obiettivo, in fase di composizione, è quello di non porci limiti dettati da canoni di genere e, nonostante ciò, siamo riusciti in modo assolutamente naturale a rimanere fedeli al nostro sound di sempre, ma è innegabile che con il passare del tempo si acquisisce una sempre maggiore “esperienza sonora” e questa è più evidente nei brani composti dopo il nostro singolo così come nelle rivisitazioni dei brani già editi.
I vostri pezzi sarebbero perfetti per film di fantascienza, vi ha mai sfiorato quest’idea progettando un pezzo?
Durante la composizione di un brano, ci capita spesso di elencare una serie di immagini o sensazioni che i suoni, le ritmiche o le melodie create ci evocano, e non è raro che queste facciano riferimento all’ambito fantascientifico tanto quanto ad ambientazioni dark, oscure e malinconiche, non fosse altro per gli incastri melodici ed il cantato a volte in netto contrasto con la musica.
Se fosse possibile quale film vi sarebbe piaciuto musicare?
Matrix, Dark city, Alien ... ci sarebbe l’imbarazzo della scelta! Sicuramente un film dove si alternano scene e situazioni ad alta tensione, e momenti più calmi, di riflessione. Comunque sarebbe una gran bella sfida, un sogno (… o un incubo?)
Fritz Lang vedeva il futuro come una immensa macchina a cui tutti dovevano lavorare a costo della propria vita, per creare benessere a pochi, Horwell vedeva il futuro come qualcosa di costantemente seguito e spiato dalle telecamere fino nei pensieri più reconditi, Asimov come un futuro pieno d’androidi pensanti, la vostra visione del futuro qual è?
Lang, Horwell e Asimov sono stati dei luminari, hanno predetto e previsto tutto! Forse solo una cosa hanno tralasciato: tutta la negatività che riversiamo sulla tecnologia con la quale quotidianamente veniamo a contatto. Un esempio eclatante di ciò è internet, in particolare i social network, letteralmente deturpati dalle masturbazioni mentali (negative) di una popolazione che non ha il coraggio di esprimerle verbalmente nella vita sociale (se ne ha una). Ciò accade anche in tutti gli altri campi in cui vi è massiccio uso/abuso della tecnologia. Bisogna capire una volta per tutte che la tecnologia non è un amico immaginario con il quale sfogarsi, ma solo una nostra estensione a livelli impensabili fino a poco tempo fa. Da ciò dipende il nostro presente, ma anche il nostro futuro, se saremo così intelligenti da averne uno.
Si colgono sempre quelle venature dark nella vostra musica che sottolinea una certa “oscurità” nel lato elettronico, perché esiste’? Cioè, è una specie di lato oscuro dell’intelligenza artificiale?
L’unico lato oscuro dell’intelligenza artificiale è quello riflesso da chi se ne serve, quindi se nella nostra musica si percepiscono venature dark e oscure, ciò è da attribuire semplicemente al nostro modo di comporre e a ciò che lo ispira.
Published by SANDS FROM MARS NEW EDITION DI MAURIZIO GANZAROLI E ROBY GUERRA
http://www.scribd.com/doc/182740312/AGGIORNAMENTO-NUMERO-27-RECENSIONE-PER-LE-DIOS-MECHANISCHE-docrecensione-ed-in-tervista-a-M-O-D
Il nostro obiettivo, in fase di composizione, è quello di non porci limiti dettati da canoni di genere e, nonostante ciò, siamo riusciti in modo assolutamente naturale a rimanere fedeli al nostro sound di sempre, ma è innegabile che con il passare del tempo si acquisisce una sempre maggiore “esperienza sonora” e questa è più evidente nei brani composti dopo il nostro singolo così come nelle rivisitazioni dei brani già editi.
I vostri pezzi sarebbero perfetti per film di fantascienza, vi ha mai sfiorato quest’idea progettando un pezzo?
Durante la composizione di un brano, ci capita spesso di elencare una serie di immagini o sensazioni che i suoni, le ritmiche o le melodie create ci evocano, e non è raro che queste facciano riferimento all’ambito fantascientifico tanto quanto ad ambientazioni dark, oscure e malinconiche, non fosse altro per gli incastri melodici ed il cantato a volte in netto contrasto con la musica.
Se fosse possibile quale film vi sarebbe piaciuto musicare?
Matrix, Dark city, Alien ... ci sarebbe l’imbarazzo della scelta! Sicuramente un film dove si alternano scene e situazioni ad alta tensione, e momenti più calmi, di riflessione. Comunque sarebbe una gran bella sfida, un sogno (… o un incubo?)
Fritz Lang vedeva il futuro come una immensa macchina a cui tutti dovevano lavorare a costo della propria vita, per creare benessere a pochi, Horwell vedeva il futuro come qualcosa di costantemente seguito e spiato dalle telecamere fino nei pensieri più reconditi, Asimov come un futuro pieno d’androidi pensanti, la vostra visione del futuro qual è?
Lang, Horwell e Asimov sono stati dei luminari, hanno predetto e previsto tutto! Forse solo una cosa hanno tralasciato: tutta la negatività che riversiamo sulla tecnologia con la quale quotidianamente veniamo a contatto. Un esempio eclatante di ciò è internet, in particolare i social network, letteralmente deturpati dalle masturbazioni mentali (negative) di una popolazione che non ha il coraggio di esprimerle verbalmente nella vita sociale (se ne ha una). Ciò accade anche in tutti gli altri campi in cui vi è massiccio uso/abuso della tecnologia. Bisogna capire una volta per tutte che la tecnologia non è un amico immaginario con il quale sfogarsi, ma solo una nostra estensione a livelli impensabili fino a poco tempo fa. Da ciò dipende il nostro presente, ma anche il nostro futuro, se saremo così intelligenti da averne uno.
Si colgono sempre quelle venature dark nella vostra musica che sottolinea una certa “oscurità” nel lato elettronico, perché esiste’? Cioè, è una specie di lato oscuro dell’intelligenza artificiale?
L’unico lato oscuro dell’intelligenza artificiale è quello riflesso da chi se ne serve, quindi se nella nostra musica si percepiscono venature dark e oscure, ciò è da attribuire semplicemente al nostro modo di comporre e a ciò che lo ispira.
Published by SANDS FROM MARS NEW EDITION DI MAURIZIO GANZAROLI E ROBY GUERRA
http://www.scribd.com/doc/182740312/AGGIORNAMENTO-NUMERO-27-RECENSIONE-PER-LE-DIOS-MECHANISCHE-docrecensione-ed-in-tervista-a-M-O-D